Prima di leggere cosa ne hanno scritto quelli piu bravi di me cerco di mettere nero su bianco le molte e contraddittorie sensazioni, i diversi pensieri avuti durante la visione. Di Haigh mi piacque l’altra storia “omo” del 2011, Weekend, ma anche senza ricordare molto della trama credo fosse un film realista, senza alcuna velleità psicanalitica. Qui siamo al contrario su un territorio mentale, e se all’inizio vengono suggeriti riferimenti americani tipo Spider o lo stesso Eternal sunshine, per questa titanica impresa di elaborare il passato familiare che non può far altro che condurre alla follia, e on the other hand il film di Gondry per la rielaborazione in immagini del ricordo, nella seconda parte il film vira convulso verso altri modelli, mischiandoli in modo interessante ma a mio gusto stucchevole.
Mi riferisco al gioco del sogno e della visione che invade il piano di realtà, fino a 2/3 del film mai messo in discussione; penso ai toni da thriller fuori registro e molto alla moda, AriAsteriani ancora una volta, che conducono all’epilogo, anodino e sorprendente, per carità, come tutte le principali svolte del film, intensissimo però incerto, deludente nella sostanza; penso alla struttura dell’analisi psicanalitica che si rivela il vero scheletro del film, in maniera fin troppo dichiarata e per questo deludente, laddove anche gli scambi più di routine con i genitori morti avevano garantito interesse, tensione, anche e soprattutto grazie alla straordinaria prova d’attore del protagonista, ai pregi evidenti di regia e montaggio; mi riferisco infine al favolismo in salsa sì thriller ma cmq mieloso – alla Ghost – dei due finali intrecciati, in cui addirittura si arriva a sfocare il contorno dei morti, in cui ci si perde nel senso complessivo, nell’intenzione un po’ smarrita.
Alla fine chi sono questi estranei del titolo, tutti no? Siamo così impegnati nel nostro percorso di elaborazione psicanalitica, personale ed ombelicale, che gli altri, al di là della loro sagoma e misura fantasmatica, si rivelano nient’altro che una scatola vuota – questo il senso del film? Forse si, e allora anche alcuni entusiasmi provati durante la visione rischiano di andare vanificati.
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